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Gli elenchi sono un valido aiuto per farsi capire bene nella scrittura professionale, ma oggi voglio usarli per giocare – con tutto il rispetto del caso – con un bel testo letterario, per vedere l’effetto che fa (come cantava Enzo Jannacci).

Il brano è tratto da “Il barone rampante” di Italo Calvino

“Ombrosa non c’è più.
Guardando il cielo sgombro, mi domando se è davvero esistita. Quel frastaglio di rami e foglie, biforcazioni, lobi, spiumii, minuto e senza fine, e il cielo a sprazzi irregolari e ritagli, forse c’era solo perché ci passasse mio fratello con suo leggero passo di codibugnolo, era un ricamo fatto di nulla che assomiglia a questo filo d’inchiostro, come l’ho lasciato correre per pagine e pagine, zeppo di cancellature, di rimandi, di sgorbi nervosi, di macchie, di lacune, che a momenti si sgrana in grossi acini chiari, a momenti si infittisce in segni minuscoli come semi puntiformi, ora si ritorce su se stesso, ora si biforca, ora collega grumi di frasi con contorni di foglie o di nuvole, e poi si intoppa, e poi ripiglia a attorcigliarsi, e corre e corre e si sdipana e avvolge un ultimo grappolo insensato di parole idee sogni ed è finito.”

Mi sono divertita a creare delle liste ed è venuto fuori questo insieme di elenchi:

“Ombrosa non c’è più.
Guardando il cielo sgombro, mi domando se è davvero esistita.
Quel frastaglio di:
– rami e foglie,
– biforcazioni,
– lobi,
– spiumii,
minuto e senza fine, e il cielo a sprazzi irregolari e ritagli, forse c’era solo perché ci passasse mio fratello con suo leggero passo di codibugnolo, era un ricamo fatto di nulla che assomiglia a questo filo d’inchiostro, come l’ho lasciato correre per pagine e pagine, zeppo di:
– cancellature,
– di rimandi,
– di sgorbi nervosi,
– di macchie,
– di lacune,
che:
– a momenti si sgrana in grossi acini chiari,
– a momenti si infittisce in segni minuscoli come semi puntiformi,
– ora si ritorce su se stesso,
– ora si biforca,
– ora collega grumi di frasi con contorni di foglie o di nuvole,
– e poi si intoppa,
– e poi ripiglia a attorcigliarsi,
– e corre
– e corre
– e si sdipana
– e avvolge un ultimo grappolo insensato di
* parole
* idee
* sogni
ed è finito.”

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