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Recentemente ho letto un articolo di Eloisa Ghilardotti intitolato “10 strategie per leggere facilmente tutti i libri che desideri”; di solito sono un po’ diffidente circa questo tipo di suggerimenti, ma avendo scritto da poco un post sull’importanza della lettura per chi scrive mi è venuta voglia di approfondire.

Frugando un po’ sul web ho notato che l’argomento è affrontato da molte persone,

in Italia ci sono pochi lettori forti, ma quei pochi,

evidentemente, amano dispensare consigli.

La maggior parte dei suggerimenti non brillano per originalità:

  • non obbligarsi a finire i libri
  • leggere più libri contemporaneamente
  • non leggere più libri contemporaneamente (non è un refuso)
  • riservarsi 10-20 minuti al giorno per leggere a orario fisso
  • portare sempre un libro con sé per sfruttare tutti i ritagli di tempo.

Con le nuove tecnologie si sono aggiunti anche i consigli per sfruttarle allo scopo di leggere di più, ad esempio:

  • utilizzare l’e-reader o lo smartphone (magari invece di andare sui social network)
  • utilizzare gli audiolibri (ad esempio in macchina).

Personalmente, avendo l’ufficio in casa, non mi sposto molto, ma quando lo faccio gli audiolibri li ascolto molto volentieri; ascoltare non è come leggere, per esempio a me vengono in mente molte più idee mentre ascolto rispetto a quando leggo.

Poi ho trovato diversi consigli ‘logistici’, come:

  • non ammucchiare i libri da leggere sul comodino o sulla scrivania (aumentano il senso di colpa e diminuiscono la motivazione)
  • leggere i libri subito dopo averli acquistati, dopo qualche tempo potrebbero non essere più utili o adatti (mi sento di concordare, anche se non applico questo consiglio)
  • creare una libreria ‘rampa di lancio’, con i volumi da leggere in ordine di lettura da un lato ed, eventualmente, quelli letti dall’altro.

Io non sono una grande estimatrice dei vari ‘metodi per fare qualcosa’, li prendo soprattutto come spunti e spesso li personalizzo fino a stravolgerli, però devo ammettere che, anche applicati solo per un periodo, possono aiutare a superare i momenti di difficoltà.

Anche se non sono sempre costante posso definirmi un lettore forte, amo talmente tanto leggere che quando lo faccio qualche volta mi sento perfino in colpa (“prima il dovere!” mi dico “fai quella telefonata, scrivi quel capitolo”).

Questo post si riferisce in particolare ai libri professionali che, in molti casi, possono essere anche:

  • sfogliati in cerca di spunti
  • letti in modo non sequenziale
  • consultati secondo necessità

senza che la lettura ne risenta troppo. A me, ad esempio, piace ‘spizzicare’ tra le pagine, sia dei testi che ho letto che degli altri, soprattutto quando sono alla ricerca di idee.

Concludo con il famoso ‘decalogo di Pennac’ sui diritti del lettore, che è un po’ come il prezzemolo 🙂

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