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In queste giornate festive abbiamo ricevuto – e probabilmente anche mandato – decine di foto, gif e video a tema, abbiamo letto e scritto AUGURI in tutte le salse e le declinazioni e abbiamo ripetuto l’immancabile ANCHE A TE E FAMIGLIA sicuramente con buone intenzioni, ma sentimenti ‘decrescenti’ a causa delle numerose ripetizioni.

Nemmeno io mi sono sottratta ai convenevoli di rito, ma, complice anche una situazione personale, mi è venuta in mente una riflessione sullo scrivere in ambito lavorativo che ho voglia di condividere qui. Utilizzare un linguaggio autentico è importante anche nel mondo del lavoro, perfino dove sembra meno evidente.

In generale utilizzare un linguaggio stereotipato, difficile e costellato di parole straniere e sigle fa stancare il lettore, ma fa anche nascere il sospetto che ci sia qualcosa di non detto o da nascondere, e questo influisce negativamente sulla valutazione finale (aggiudicazione, acquisto o finanziamento, per esempio).

Parlare e scrivere autentico, invece, oltre a dare una sensazione di padronanza della lingua e dell’argomento dà fiducia al lettore, facendolo arrivare alla fine senza faticare troppo, convinto di aver colto gli aspetti fondamentali del testo e di non essere stato ingannato. Questo, naturalmente, se i contenuti sono quelli giusti.

L’occasione mi è gradita per fare a tutti i miei… ah no!

 

 

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